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Facile a parole, difficile senza seguire il consiglio di nonni e parenti

figlio viziato

io non ripeterò gli errori dei miei genitori” è una classica frase fatta di chi ancora genitore non è e pretende di giudicare una cosa di cui realisticamente conosce qualcosa solo per sentito dire.

Ma anche se si hanno dei genitori perfetti, i futuri padre e madre hanno la pretesa di giudicare e la superbia di poter fare facilmente meglio nei confronti di quasiasi altra persona che già ha dato al mondo la figliolanza.

Il genitore perfetto non esiste e pertanto neanche il figlio perfetto e vedendo dal di fuori siamo tutti pronti a riconoscere un bambino viziato, maleducato, asociale, bullo, saccente o che si mette le dita nel naso e non dice grazie.

Specialmente riguardo ai vizi dati ai bambini siamo stati tutti pronti a giurare che i nostri figli non sarebbero stati viziati, che avremmo saputo dire di NO in modo dolce ma inflessibile, che non saremmo diventati schiavi delle richieste dei nostri figli.

Salvo poi avere tutti dei figli più o meno viziati. Il problema sarebbe anche risolvibile se il genitore sapesse guardarsi da fuori e riconoscere che sta viziando il proprio bambino. Il più delle volte però l’amore paterno/materno e l’orgoglio impediscono di vedere i propri errori di educazione.

Lo stesso orgoglio che ci impedisce di accettare i consigli ed i suggerimenti di chi, vedendo dal di fuori la situazione ed avendo l’esperienza genitoriale necessaria, potrebbe aiutarci a correggerci. Purtoppo i consigli dei nonni sono spesso seccamente rifiutati, pur agendo anche loro nel pieno amore per i figli dei propri figli.

Questa situazione ineluttabile diventa quasi tragicomica nel momento in cui la frase si trasforma in “non ripeterò gli errori commessi con il primo figlio“.

Anche se siamo disposti ad ammettere solo dei piccoli peccati di poco valore nell’educazione dei figli (troppa televisione, troppi zuccheri a merenda, orari poco definiti) e pur rimanendo molto benevoli nell’autogiudicarsi, con la nascita del secondogenito si potrebbero avere il proposito di fare meglio, quasi un fioretto da giorno di capodanno .

Si rivelerà un buon proposito difficile da mantenere.

Quando educhiamo un figlio non seguiamo un manuale, non abbiamo un decalogo da seguire.

Le nostre risposte e le nostre azioni per quanto ragionate sono sempre legate al nostro carattere e modo di essere.

E l’educazione di un figlio non è individuabile in un singolo momento, ma è in ogni istante che passiamo accanto a loro, anche se stiamo guardando altrove, ascoltando qualcun’altro e di fatto non stiamo interagendo con lui.

E quando ci rivolgiamo al secondo, terzo o quarto figlio siamo sempre le stesse persone che hanno educato il primo. E facilmente se qualche errore abbiamo commesso con lui, lo commetteremo uguale identico anche con i successivi, nonostante i buoni propositi.




Facile a parole, difficile senza seguire il consiglio di nonni e parenti ultima modifica: 2012-07-04T22:39:58+02:00 da admin-Salvatore

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